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Chiesa di SS Pietro e Paolo

Chiesa dei SS. Pietro e Paolo. La Chiesa dei S.S. Pietro e Paolo, eretta nel 1335 sui resti di un tempio romano, presenta forme cinquecentesche. La facciata è costruita con blocchi di arenaria locale, diversi dal materiale di costruzione del corpo dell’edificio e identici alla parte più antica della chiesa dell’Annunziata da cui probabilmente provengono. Il portale in pietra del 1693 è ornato da una lunetta in ceramica di Castelli, raffigurante i santi Pietro e Paolo, ed è affiancato da due piatte lesene che le conferiscono un aspetto che ricorda da vicino l’impianto delle chiese aquilane. Il cornicione che taglia in due la facciata, posto al di sopra dell’oculo, le dà un notevole slancio ascensionale. La loggia sul fianco sinistro è databile al XVI secolo grazie ad un capitello che reca la data della battaglia di Lepanto (1571) mentre il porticato sul retro è frutto di un restauro settecentesco (1741 circa). Il campanile, a base quadrangolare, è in pietra lavorata a bugnato rustico ed irregolare ed è datato 1658. L’interno, diviso in tre navate, è  scandito da una serie di archi a tutto sesto affrescati con motivi geometrici e figure di santi (1592) che presentano, come la cappella di sinistra del 1556, caratteri popolari. Pregevoli sono i soffitti lignei seicenteschi, in particolare quello della navata centrale, datato al 1608 ma di impianto ancora rinascimentale, a cui furono aggiunte delle tele nel tardo Seicento e poi nel Settecento. La presenza di un’immagine di San Domenico inserisce anche questo soffitto nell’intensa opera educativa condotta dai Domenicani, a partire dal Seicento, attraverso la decorazione degli edicifi sacri delle aree periferiche abruzzesi. Gli altari lignei barocchi propongono una mescolanza di elementi eterogenei che vanno dall’impianto rinascimentale della struttura, mescolato ad ascendenze berniniane (da accertare è ancora il ruolo dell’intagliatore Carlo Riccione, che aveva fatto parte delle maestranze utilizzate da Bernini per le sue realizzazioni nella Basilica di San Pietro in Roma), all’elemento popolare testimoniato dall’uso del legno e dall’iconografia delle parti decorative. L’organo, realizzato nel 1756 da Adriano Federi e recentemente restaurato è considerato uno dei gioielli del Teramano

 

 

 

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300-250 MH-2

 

 

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