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Sant'Antonio

 

Sant’Antonio abate e il canto tradizionale (notte del 16 Gennaio). Rappresenta una delle manifestazioni più caratteristiche e suggestive della tradizione popolare abruzzese. Si tratta di un canto in onore di San Antonio Abate eseguito porta a porta dinanzi alle case dei paesani la sera precedente il giorno dedicato al santo. I cantori (i sandandoniari così come vengono indicati in alcuni posti) sfilano in corteo per le vie del paese con strumenti e campanacci, travestititi con costumi caratteristici. Secondo la tradizione “una persona vestita di camice, con barba di stoppa, mitra di carta, bordone con campanello, accompagnata da cantori e suonatori, rappresenta San Antonio. Qualche volta un demonietto segue il santo e gli dà noie… La brigata, col seguito immancabile dé monelli e dé curiosi, va alle porte delle case, che possono far grazie…”. Dopo il canto, in segno di ringraziamento, la brigata riceve da parte dei paesani una offerta costituita attualmente da denaro, nel passato da cibarie. Le versioni del canto dedicato al santo sono moltissime ma condividono quasi tutte la metrica (per lo più in tetrastici e giambi dimetri) ed i contenuti. Il testo tradizionalmente adottato a Fano è quello noto come “Nel deserto dell’Egitto” (testo disponibile nella sezione Sette Effe alla voce "Sandandoniari") .

 

 

 

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